6. Tempo di ritorno
La pericolosità sismica può essere valutata attraverso il tempo di ritorno (TR) valutato in anni. In funzione del periodo di riferimento (VR) e dello stato limite considerato, a cui è associata una probabilità di superamento (PVR) del periodo di riferimento, si può valutare il periodo di ritorno attraverso la seguente relazione:
Il valore PRV da associare allo stato limite è riportato nella Tabella 5:
Tabella 5
Nel nostro caso, tenendo conto della classe d’uso (II) e del periodo di riferimento (50), per SLV ed SLD si ottiene:
Per gli edifici esistenti, generalmente si procede in maniera inversa. Calcolata la resistenza della struttura, si valuta il tempo di ritorno (per il relativo stato limite) per il quale la struttura è in sicurezza. Dato il tempo di ritorno di riferimento per SLV (TR,SLV) e quello per il quale la struttura è in sicurezza (TR), si definisce indice di sicurezza della struttura il seguente rapporto:
Se IS,SLV ≥ 1, la struttura rispetta tutte le richieste di normativa (struttura adeguata).
Se IS,SLV < 1, la struttura non rispetta tutte le richieste di normativa (struttura non adeguata). Tanto più IS,SLV è vicino allo zero, tanto più la struttura è vulnerabile. Viceversa, tanto più è vicino all’unità, tanto meno è vulnerabile.
In un intervento di consolidamento, l’obbiettivo è quello di incrementare il valore dell’indice di sicurezza. Detto IS,SLV,NC l’indice di sicurezza per SLV della struttura non consolidata ed IS,SLV,C quello della struttura consolidata, se risulta:
IS,SLV,C > IS,SLV,NC
il consolidamento ha portato ad un miglioramento. Viceversa, se risulta
IS,SLV,C < IS,SLV,NC
il consolidamento ha portato ad un peggioramento delle condizioni di resistenza della struttura. I motivi per cui si può verificare quest’ultimo caso sono molteplici.
Oltre all’indice di sicurezza valutato in termini di tempo di ritorno, la sicurezza della struttura può essere valutata anche attraverso l’indicatore di rischio , dato dal rapporto tra l’accelerazione di picco al suolo sopportabile dalla struttura e quello di riferimento del sito. In formule:
nella quale con ag si indica l’accelerazione di picco al suolo sopportabile dalla struttura e con ag,R quella di riferimento del sito in funzione della zona sismica, delle caratteristiche del suolo e della classe della costruzione.
7. Valutazione dell’azione sismica di riferimento
L’azione sismica di riferimento si ottiene attraverso lo spettro elastico (Se) ricavato dalle seguenti relazioni (punto 3.2.3 del D.M. 14/01/2008):
Per individuare l’azione sismica, occorre definire tutti i parametri che compaiono nelle precedenti.
ag, F0, TB, TC, TD, T*c si ottengono dalla sismicità del sito (ricavabili dall’Appendice A delle NTC).
S = SS∙ST si ottengono dalle seguenti tabelle (amplificazione stratigrafica ed amplificazione topografica) fornite dalle NTC
Tabella 6
Tabella 7
Tenendo conto delle coordinate geografiche del sito, si possono individuare i punti che definiscono la maglia (vedi Appendice A delle NTC) che sono di seguito riportate.
Tabella 8
Calcolate le distanze tra i punti della maglia e la struttura, attraverso la seguente relazione (riportata in Appendice A delle NTC), è possibile determinare ag, F0 e T*c del sito che sono riportate nella tabella successiva.
Tabella 9
Il coefficiente S si ottiene dalla Tabella 6 e dalla Tabella 7 in funzione della categoria del sottosuolo e di quella topografica. Dalla prima, tenendo conto che la categoria del sottosuolo è B (fornita dal geologo), si ottiene (per SLV):
SS = 1.4 - 0.4 ∙ 2.41 ∙ 0.221 = 1.19;
Dalla Tabella 7, tenendo conto che la categoria topografica è T1, si ottiene ST = 1. In definitiva:
S = 1.19
Per definire lo spettro Se restano da determinare i periodi TB, TC e TD
Noto T*C (fornito dall’Appendice A delle NTC) e la categoria del suolo di fondazione (B), dalla Tabella 6 è possibile determinare il coefficiente CC = 1.342. In definitiva si ottiene:
TC = CC∙ T*C = 1.342 ∙ 0.370 = 0.50 sec;
TB = TC/ 3 = 0.50 / 3 = 0.17 sec;
TD = 4.0 ∙ ag + 1.6 = 2.48 sec
Sostituendo le precedenti nelle relazioni che definiscono lo spettro elastico, si ottiene il seguente diagramma (per SLV):
Noto lo spettro, attraverso il periodo fondamentale della struttura è possibile determinare l’azione sismica. Per calcoli di tipo non lineari (pushover) è sufficiente determinare lo spettro elastico sopra riportato. Per calcoli di tipo lineare occorre definire lo spettro di progetto (Sd) che si ottiene in maniera analoga a quello elastico: basta sostituire nelle formule che definiscono lo spettro con 1/q (q è il fattore di struttura).
Si vedrà più avanti come si utilizza il suddetto spettro.