Domanda 8.
Come bisogna comportarsi in presenza di aggregati edilizi?
Risposta 8.
L’argomento degli aggregati edilizi è uno dei più ostici tra quelli che si possono affrontare nel caso di edifici esistenti. In particolare, anche se molto semplice, viene reso molto complesso dagli enti per il fatto che ogni funzionario fa le proprie richieste, in funzione della propria preparazione. In alcuni casi viene richiesto semplicemente di considerare solo i solai che gravano sulla struttura oggetto di studio. In altri casi di considerare alcuni elementi adiacenti alla struttura oggetto di studio, in altri casi ancora viene richiesto lo studio di tutto l’aggregato.
In realtà, la normativa si esprime sul concetto, consentendo una serie di semplificazioni che consentono di effettuare calcoli approssimati. Per esempio, se la parte di aggregato oggetto di studio è in una posizione intermedia o se più in generale è parte di struttura isolata (ultimo piano non affiancato da altre parti di struttura), è possibile effettuare il calcolo della parte di struttura interessata, anche non considerando il resto dell’aggregato ed analizzando per singoli piani la struttura. Altra semplificazione si ottiene nei casi in cui l’edificio è costituito da solai non rigidi nel proprio piano. In questi casi è possibile analizzare la struttura per singole pareti.
La normativa si esprime nei confronti degli aggregati nel punto 8.7.1 del D.M. 17/01/2018 e nel punto C8.7.1.3.2 della Circolare 7/2019. Inoltre, possono essere molto utili le linee guida fornite dalla ReLuis – “Linee guida per il rilievo, l’analisi ed il progetto di interventi di riparazione e consolidamento sismico di edifici in muratura in aggregato” e la Circolare 26/2010 – “Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale allineate alle nuove Norme tecniche per le costruzioni (D.M. 14 gennaio 2008)”.