5.5 – Snellezza delle pareti
La snellezza di una parete è funzione della lunghezza libera di inflessione (h0) e dello spessore (t) della parete stessa. A sua volta, h0 è funzione dell’altezza della parete (h) e del fattore laterale di vincolo (). Il fattore laterale di vincolo può variare da 0 ad 1 per come riportato nella tabella 4.5.IV del punto 4.5.6.2 del D.M. 14/01/2008 in funzione della distanza “a” delle pareti ortogonali che tendono a stabilizzare la parete oggetto di studio.
A titolo di esempio e per motivi di spazio si riporta graficamente (vedi figura 6) solo la parete 1-2-3-4-5, nella quale vengono indicati in tratteggio gli elementi che sono sottoposti a verifica. Considerazioni analoghe valgono per tutte le altre pareti di cui è composto l’edificio (per il riferimento grafico si consultino le figure 3 nelle quali vengono riportati i prospetti di tutte le pareti).
Figura 6 – Gli elementi con campitura sono sottoposti a verifica di snellezza
Nella nostra struttura, tutte le pareti hanno altezza compresa tra estradosso ed intradosso di due solai contigui pari a h = 305 cm. Lo spessore degli elementi è di 30 e 45 cm, per cui quello minimo è di 30 cm. Se si assume = 1 (valore più gravoso – 4.5.IV del punto 4.5.6.2 del D.M. 14/01/2008), si ottiene:
per cui, in definitiva, tutti gli elementi della struttura rispettano i requisiti della snellezza (snellezza minore di 12).
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